Max Gerson “Non esiste cancro in un metabolismo sano”

Il Clistere di Caffè Da parte di professionisti nel campo della medicina alternativa e olistica ormai da molti anni viene usato un clistere che utilizza non l’acqua ma il caffè con lo scopo di disintossicare il fegato.
Un clistere di caffè, quando fatto correttamente, fa produrre al fegato più bile, apre i dotti biliari, e fa in modo che la bile fluisca. In questo processo, un fegato intossicato può scaricare molte delle sue tossine nella bile e sbarazzarsene in alcuni minuti. Questo spesso dà grande sollievo a tutto il corpo, e spesso fa la differenza tra giacere con la sensazione di sentirsi miserabili e sentirsi bene e essere attivi. I clisteri di caffè sono anche efficaci nell’alleviare il dolore. I pazienti di cancro, per un esempio, possono ottenere sollievo dal dolore anche quando i farmaci non hanno dato esito.

Gli effetti di un clistere con caffè sono differenti da quelli di uno con semplice acqua e sale e questa differenza è costituita dalla caffeina presente nel caffè. La caffeina, la teobromina e la teofillina stimolano il rilassamento dei muscoli lisci causando la dilatazione dei vasi sanguigni e dei dotti biliari. Gli effetti di un clistere con caffè non sono gli stessi del bere caffè. Le vene nella zona anale sono molto vicine alla superfice dei tessuti. La caffeina viene assorbita facilmente e in quantità maggiore di quando il caffè viene bevuto.
Il caffè non passa attraverso il sistema digestivo, e non influisce sul corpo come quando lo si prende come bevanda. Invece, il clistere di caffè stimola sia il fegato che la cistifellea a rilasciare le tossine, che vengono poi eliminate dal colon.
All’inizio del trattamento, se la bile contiene molte tossine, può produrre spasmi nel duodeno e nell’intestino tenue e causare un po’ di deflusso nello stomaco. Questo può causare sensazioni di nausea, che potrebbero portare al vomito della bile. Se accade questo, bere una buona quantità di tè di menta piperita forte aiuterà ad annullare la bile nello stomaco e a portare sollievo.
È interessante osservare che bere una tazza di caffè ha un effetto completamente diverso dal fare un clistere. Bere caffè causa i seguenti problemi:
– Aumenta la reazione riflessa
– diminuisce la pressione del sangue
– aumenta la frequenza del battito cardiaco
– causa palpitazioni e insonnia – stimola le ghiandole surrenali
– irrita lo stomaco
– lascia un residuo tossico nel corpo

Un clistere di caffé, quando fatto correttamente, non produrrà questi effetti.

Nota: Due clisteri di caffè in una settimana durante un periodo di disintossicazione generale vanno bene per la maggior parte delle persone, ma non per tutti. Se i clisteri di caffè facessero sentire peggio una persona anche utilizzando caffè biologico, dovrebbe smettere di praticarli. I clisteri di caffè dovrebbero essere utilizzati con cautela. Quando se ne fanno troppi sono stressanti per il fegato e possono causare tensione. Dopo il periodo di disintossicazione, i clisteri di caffè dovrebbero essere impiegati solo come un’emergenza, non come un booster di energia.

Benefici per il fegato Il caffè ha una composizione chimica che è stimolante. Contiene delle molecole, palmitati, che aiutano il fegato a trasferire le tossine nella bile. Il caffè viene assorbito dalla vena emorroidale e trasferito al fegato. Con i dotti dilatati la bile riversa nel tratto gastro-intestinale le tossine. Contemporaneamente l’azione peristaltica viene attivata dal clistere, causando l’eliminazione delle tossine tramite evacuazione dal colon.
Un clistere di caffè è abbastanza utile durante una malattia grave, dopo un ricovero ospedaliero, e dopo l’esposizione a sostanze chimiche tossiche. Questo clistere può anche essere utilizzato durante digiuni per alleviare eventuali emicranie causate talvolta da una aumentata eliminazione di tossine.

Procedura: Prima di fare il clistere di caffè, e opportuno ripulire il colon con due o tre clisteri tradizionali, dopo di questo passa al clistere di caffe. A differenza dei clisteri di sola acqua, Il liquido dovrebbe essere ritenuto nel colon da 12 a 15 minuti. E’ utile avere un orologio in vista. Il Dr. Gerson ha scoperto che tutta la caffeina viene assorbita entro 12 minuti circa. La caffeina passa attraverso le vene emorroidali direttamente nelle vena portale e quindi nel fegato. Dopo 15 minuti, evacua.
Se sperimenti tensione o spasmi nell’intestino utilizzando un clistere, prova a utilizzare acqua più calda (da 37° a 38° è una buona temperatura) per aiutare a rilassare l’intestino. Se l’intestino è debole o flaccido, prova invece a utilizzare acqua più fredda (da 24° a 27°) per aiutare a rafforzarlo. Il caffè coltivato biologicamente è assolutamente essenziale. Le sostanze chimiche, i diserbanti e gli antiparassitari presenti nei caffè coltivati commercialmente potrebbero causare danni al fegato quando utilizzati in un clistere. Usa solo caffè biologico.

In una pentola o in un bollitore aggiungi 3 cucchiai da tavola colmi di caffè macinato ) a 1 litro d’acqua (preferibilmente distillata, se vogliamo essere fiscali). Fai bollire per 3 minuti, poi continua a fuoco lento per 20 minuti. Copri con un coperchio. Quindi lascia raffreddare fino ad una temperatura più o meno vicina a quella corporea.
Metti il caffé così ottenuto (circa un litro) in una borsa per clisteri del tipo da appendere.
Per lubrificare il beccuccio da introdurre nell’ano non usare creme commerciali derivate dal petrolio. Puoi utilizzare vitamina E in forma oleosa oppure l’olio di germe di grano (puoi forare la punta di una capsula gelatinosa e spremerne il liquido. Anche il gel di aloe va bene.
La posizione migliore per il clistere è in ginocchio con la testa appoggiata sul pavimento.
Dopo che il liquido è stato inserito, ci si appoggia sul fianco destro per 15 minuti prima di evacuarlo.
Non preoccuparti se il liquido non viene evacuato dopo 15 minuti. Semplicemente continua a fare le normali attività fino a quando senti lo stimolo a evacuare.

Raccomandazioni: 
Non abusare dei clisteri di caffè utilizzandoli troppo spesso. Una persona ammalata di cancro può avere bisogno di fino a 3 clisteri al giorno.

Nota Importante: I programmi di disintossicazione come la pulizia del colon e i clisteri di caffè non sono indirizzati a curare qualsiasi malattia, ma sono solo intesi ad aiutare il corpo a svolgere le sue naturali attività di disintossicazione e eliminazione. Rivolgiti al tuo medico prima e durante lo svolgimento delle pratiche descritte in questa pagina, come in qualsiasi altra di Medicinenon.

 


www.disinformazione.it

Cancro: i clisteri al caffé del Dr. Gerson di Margaret Straus – tratto da www.scienzaeconoscenza.it

Non è molto lontano nel tempo il ricordo del dottore di famiglia che dopo avere diligentemente auscultato il corpo del paziente se ne andava prescrivendo un clistere, dell’olio di ricino e qualche semplice norma dietetica. Nient’altro. Di questo passo, però, che ne sarebbe stato della florida industria farmaceutica? Eppure, anche nel colosso millenario della sapienza vedica i clisteri, di vario tipo, sono una vera e propria benedizione fisiologica

Quei benedetti clisteri al caffé!!! La terapia nutrizionale del Dottor Max Gerson per la guarigione e prevenzione del cancro e di altre malattie “incurabili” è un approccio di fondo al problema delle malattie croniche. Gerson osserva che “ristabilendo il meccanismo risanatore del corpo”, cioè correggendo le turbe del metabolismo basale che permettono lo sviluppo delle malattie croniche, tutti i sistemi dell’organismo possono venire riportati al giusto funzionamento. Il corso delle malattie croniche, cancro incluso, può così venire invertito. Egli sostiene che nel cancro è decisivo il mutamento del quadro patologico generale, e non sintomatico. In altre parole il cancro è una malattia non-specifica, e di conseguenza anche la terapia è non-specifica. Viene usata con pazienti di ogni età, affetti da ogni tipo di cancro, e può venire modificata per il trattamento di malattie croniche non maligne.
Il dottor Gerson dimostrò la fondatezza delle sue tesi curando moltissimi casi di cancro con una dieta biologica e una disintossicazione rigorosa in grado di riequilibrare il metabolismo corporeo, alterato da fattori ambientali e da errate abitudini dietetiche.
Mai come oggi, in un clima d’accresciuta consapevolezza ecologica e di rivalutazione dell’ambiente, le sue straordinarie intuizioni assumono il tono di una rivelazione profetica e di un giudizio morale, facendo intravedere nuovi orizzonti per la moderna ricerca oncologica.

Disintossicazione: perché i clisteri al caffè? Adesso che la moderna ricerca ha confermato gran parte delle scoperte del dottor Gerson sui benefici terapeutici e preventivi di ortaggi e frutti, nessuno può più negare il legame tra alimentazione e cancro. Rimangono da sfatare solo i pregiudizi contro un altro elemento fondamentale della sua terapia: la disintossicazione dell’organismo malato attraverso i clisteri al caffè.
Ancora oggi l’aspetto più controverso, ridicolizzato, meno capito e più rivoluzionario della complessa terapia alimentare del Dottor Max Gerson rimane proprio questo trattamento. Soprattutto nelle società anglosassoni con la loro componente fortemente puritana, il metodo è regolarmente condannato, ma anche in Italia l’ignoranza o la malafede hanno recentemente portato gli oncologi ortodossi ad una posizione di scherno a proposito di un trattamento efficace e completamente non nocivo (v. l’intervento di Giuliano Dego, “Il professore, il principe e i ‘fondi di caffè’” www.scienzaeconoscenza.it 23 marzo 2005).

Stranamente, data la presenza della voce “Coffee enemas” come procedura medica nel Manuale Merck (bibbia americana delle procedure standard della medicina) a partire del 1898 e fino al 1977, quando è stata tolta secondo il curatore “per ragioni di spazio”. In Iran i clisteri al tè sono usati da mille anni per abbassare la febbre.

Il Dottor Gerson ha riscontrato un successo straordinario nell’ideazione di questo metodo. Nei pazienti con tumori soprattutto in uno stato avanzato come quelli che normalmente si rivolgono ad una terapia non convenzionale, l’intero apparato digerente, secondo Gerson, è avvelenato.
“Disintossicare” disse, “è una parola facile, ma è estremamente difficile farlo. Quando i pazienti sono terminali riescono a malapena a mangiare. Non producono succhi gastrici, il fegato non funziona, il pancreas non funziona, niente è attivo. Da dove iniziare? (e continuo citando da una conferenza del dottor Max Gerson a Escondido, California nel 1956). …Il primo passo importante è la disintossicazione. Prima davamo diversi tipi di clisteri. Nella mia esperienza il più efficace è quello al caffè.”
Benché Gerson abbia utilizzato il clistere alla caffeina principalmente per l’eliminazione di scorie tossiche provenienti soprattutto dal tumore in necrosi, sappiamo ora che questi clisteri aiutavano nell’assorbimento della vitamina A, che richiede l’azione dei sali biliari (Simone 1983). Così i clisteri ridicolizzati dai nemici di Gerson infatti permisero ai suoi pazienti di utilizzare le enormi quantità di vitamina A fornite dal grande numero di succhi di carote e verdure presenti nella sua terapia (che Seifter stimò in circa 100.000 unità internazionali). La vitamina A, si sa, gioca un ruolo vitale nella funzione immunitaria.

Nel 1984 il chirurgo oncologo austriaco Dr. Peter Lechner insieme ai suoi colleghi, che stavano indagando sul metodo Gerson, trovò che il clistere al caffè ha uno scopo specifico: abbassare il livello delle tossine nel siero. La sua relazione afferma: “I clisteri al caffè hanno un effetto sul colon osservabile attraverso l’endoscopio.” Nel 1981 Wattenberg e i suoi sperimentatori dimostrarono che l’acido palmitico nel caffè aumenta l’attività dell’enzima glutatione S-trasferase (GST) e altri coibenti molto al di sopra del normale. E’ questo gruppo di enzimi che è principalmente responsabile per la coniugazione di radicali liberi, che la cistifellea poi rilascia.
Nel 1990 lo stesso Peter Lechner pubblicò i risultati positivi di una sperimentazione clinica con la terapia Gerson. In questo documento parlò anche dei benefici dell’aumento di GST nell’intestino:

1) La  GST lega la bilirubina e i suoi glucurònidi di modo che possano essere eliminati dalle cellule del fegato. (L’acido glucuronico è un derivato dal glucosio, presente nell’urina umana e capace di esplicare un’azione disintossicante.)

2)  La GST blocca e disintossica i carcinogeni la cui attivazione richiede ossidazione o riduzione. La sua funzione catalitica produce un effetto protettivo contro molti carcinogeni chimici.

3)  La GST forma un legame co-valente con praticamente tutti i radicali liberi. Questa è una precondizione della loro eliminazione dal corpo.

I benefici fisiologici Usato insieme alla dieta e ai succhi il clistere al caffè è un agente terapeutico unico. L’assunzione per bocca del caffè in nessun modo produce lo stesso effetto della somministrazione per via rettale. Al contrario, il bere caffè, praticamente, assicura il riassorbimento della bile tossica. Altri agenti classificati stimolanti del flusso biliare, agenti che aumentano anch’essi la produzione di bile del fegato, in nessun modo disintossicano attraverso i sistemi enzimatici di quell’organo. E non aiutano il passaggio della bile dall’intestino.

Gerson trovò che i clisteri alla caffeina riducevano notevolmente il dolore, un fattore particolarmente favorevole nel suo regime, che evita l’uso di anestetici o oppiacei, che peserebbero sul fegato quando la sua limitata capacità deve essere usata per le funzioni immunitarie e l’eliminazione delle tossine.
Cito il dottor Max Gerson: “I pazienti affermavano che ne provavano beneficio…Mi resi conto che, per disintossicare il corpo, non potevo somministrare come sedativi farmaci e tossine. Dovevamo mettere da parte i farmaci e questo fu un problema molto difficile. Un paziente mi disse che doveva prendere un granulo di codeina ogni due ore e in più prendeva iniezioni di morfina… Come toglierle, queste cose? Gli dissi che il miglior sedativo è un clistere al caffè ogni quattro ore.

Dopo pochissimo tempo dovette darmi ragione. Alcuni pazienti che avevano dolori fortissimi non prendevano un clistere ogni quattro ore, ma ogni due! Ma niente farmaci. Pazienti che stanno assorbendo grossi tumori puntano la sveglia durante la notte per un clistere altrimenti vengono avvelenati dall’assorbimento di queste masse. Se gli do solo due o tre clisteri entrano in coma hepaticum e muoiono avvelenati. E anche clisteri più numerosi non bastano. Do a loro olio di ricino per bocca e per clistere a giorni alterni. Dopo due settimane non riconoscereste più questi pazienti. Alcuni sono arrivati sulle barelle e ora camminano. Torna l’appetito, aumentano di peso e i tumori regrediscono.”

Gerson ipotizzò le azioni e osservò gli effetti clinici dei clisteri al caffè.
Negli anni che seguirono la sua morte, altri ricercatori hanno aggiunto ulteriori osservazioni.
Introdurre un litro di caffè bollito nel colon realizza i seguenti benefici fisiologici:

1) Diluisce il sangue portale e, di conseguenza, la bile.

2) Teofillina e teobromina, costituenti importanti del caffè, dilatano i vasi sanguigni e contrastano l’infiammazione dell’intestino.

3) I palmitati nel caffè aumentano glutatione S-trasferase, responsabile per l’eliminazione di molti radicali liberi dal siero.

4) Il liquido stesso del clistere stimola il sistema nervoso viscerale, aumenta la peristalsi e il transito di bile – tossica ma diluita – dal duodeno fino all’uscita del retto.

5) Siccome il clistere stimolante deve essere trattenuto fino a quindici minuti, e siccome tutto il sangue passa attraverso il fegato quasi ogni 3 minuti, il clistere al caffè rappresenta una forma di dialisi del sangue attraverso la parete dell’intestino.

A parte rarissime eccezioni, i pazienti si rivolgevano a Gerson in condizioni disperate dopo che tutti i metodi ortodossi erano falliti ed essi erano stati giudicati inguaribili. In quasi tutti i casi i dolori sono stati alleviati rapidamente o sono scomparsi, senza somministrazione di analgesici. Un medico ha osservato che anche se questo fosse stato l’unico beneficio, la terapia Gerson sarebbe dovuta diventare obbligatoria in tutti gli ospedali.

TestimonianzeLettera del Dottor Béla Horváth, oncologo dermatologo, Budapest
A proposito dell’importante articolo di Giuliano Dego sui commenti negativi di Umberto Veronesi fino al discorso del Principe Carlo (“Il professore, il principe e i ‘fondi di caffè’” pubblicato sul sito internet di Scienza e conoscenza  23 marzo 2005) vorrei aggiungere che i commenti dell’oncologo italiano fanno parte dell’interminabile guerra di posizione tra la medicina convenzionale e quella alternativa.
I soli a soffrirne sono i pazienti. Per risolvere questa situazione l’unica via è la medicina complementare o, nelle parole del Principe, della “sanità integrata”. Solo così, in effetti, i pazienti ricevono la giusta e complessa serie di trattamenti di cui hanno bisogno. Oggigiorno negli ospedali convenzionali, con la loro produzione in serie, un tale approccio è impossibile: per questa ragione e a causa del vero bisogno dei pazienti di trattamenti complessi – curare la persona nella sua integralità – la medicina naturale continua ad attrarre adepti.

La gamma di cure naturali è vasta e una caratteristica di tutte è l’impossibilità di sperimentarle con controlli a placebo, o con gli studi randomizzati  della medicina convenzionale. Questo vuol dire che sono inutili o soltanto che il nostro approccio è troppo semplificato e inadeguato? La Terapia Gerson è uno di questi metodi. L’essenza di questa terapia metabolica è il consumo di grandi quantità di cibi biologici preparati secondo istruzioni, e ridotti in succhi freschi; clisteri e integratori che agiscono sul metabolismo. Questa terapia lunga e intensiva, richiede la partecipazione attiva del paziente fino alla guarigione e contrasta notevolmente l’immagine di pazienti che fumano, con la flebo appesa ad un supporto, mentre girano nei corridoi degli ospedali. La Terapia Gerson promuove la rigenerazione e la riattivazione di meccanismi naturali di guarigione.

Nel nostro mondo urbanizzato e avvelenato questa terapia dovrebbe essere parte normale e standardizzata del trattamento di tutte le malattie degenerative col sostegno di medici o oncologi ben versati nei metodi convenzionali e complementari. Questi professionisti darebbero consigli corretti ai pazienti su quando utilizzare farmaci, in caso di emergenza, e quando invece la Terapia Gerson.
Sfortunatament e, medici impreparati in questo senso spingono i loro pazienti nelle braccia di terapisti non esperti. I medici convenzionali dovrebbero includere terapie naturali come quella di Gerson.
Invece di questa guerra in corso, ritengo che il mondo abbia bisogno di medici e oncologi ispirati dalle leggi di Ippocrate piuttosto che farsi imbrigliare dalla macchina del profitto, e abilitati in entrambi i rami della medicina – inclusa la Terapia Gerson – così che li possano usare a seconda delle situazioni. Inoltre c’è un grande bisogno di prove mediche o come dice il Principe Carlo: di ricerca.

Faccio parte di un gruppo di sei medici e oncologi ungheresi che hanno fatto il primo passo in questa direzione formando l’Associazione Gerson di medici ungheresi. Il nostro impegno è quello di unificare la pratica della Terapia Gerson, la documentazione dei risultati e la raccolta di prove mediche.
Nel 2004 ho passato una settimana all’ospedale Gerson nel Messico. Ho studiato cartelle cliniche, e gli effetti della terapia sui pazienti e sono stato assolutamente sbalordito davanti ai miglioramenti soggettivi e oggettivi (aumento di peso, eliminazione di dolore e edema, ecc). Ho visto questo in pazienti con tumori in stadi molto avanzati e in molte altre patologie non maligne. Siamo decisi ad usare questa terapia in Ungheria e stiamo cercando di aprire un Centro dove si utilizzerà la Terapia Gerson e altre metodologie non invasive eppure molto efficaci.

Due osservazioni finali: 1) Una delle cause principali di morte sul nostro pianeta è il consumo incontrollato di farmaci, fonte di ottimi affari per le ditte farmaceutiche.
2) In risposta al Prof. Veronesi che dichiara che gli antibiotici hanno risolto il problema della tubercolosi, nonostante diversi antibiotici disponibili la t.b.c. è ancora un grave problema.

Max Gerson “Non esiste cancro in un metabolismo sano”, affermava il dottor Max Gerson (1881-1959), pioniere dell’alimentazione terapeutica nel trattamento di tumori e altre malattie degenerative, paladino dell’agricoltura biologica e definito da un suo paziente curato, il Nobel Dottor Albert Schweitzer,“uno dei massimi geni della storia della medicina”. Il Dottor Gerson è morto nel 1959, ma le sue idee – sulla prevenzione se non ancora sulla cura dei tumori – sono ora di dominio pubblico, senza però che il suo nome vi sia collegato.

Il primo Centro per Cure Naturali che in Europa porti il nome Gerson Ha aperto le porte nel novembre 2008. La clinica è situata nelle montagne a soli 30 km da Budapest in una zona boscosa con aria pulita, tranquillità e un panorama stupendo. Ci sono 10 camere spaziose, ognuna col bagno privato. La cucina è equipaggiata per la preparazione di succhi e alimentazione per la Terapia Gerson.
Lo staff medico, proveniente da studi e ospedali convenzionali, conosce bene la pratica della medicina naturale. Uno di loro, che visiterà la clinica due volte alla settimana, gestisce anche un servizio d’ambulanza.
Uno dei fondatori del Centro è la scrittrice e psico-terapeuta Beata Bishop, guarita 27 anni fa di melanoma metastatizzato, e co-autrice con Charlotte Gerson dell’ultimo libro sulla terapia: Healing the Gerson Way (>>>Guarire con Il Metodo Gerson, uscito in Italia a cura della Macro Edizioni nel 2009 nonché di A Time to Heal, la storia della sua malattia e guarigione con la Terapia Gerson.

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